Shimabukuro e la Tabella N. 4
[827 – 700 – 127 – 104 – 81%]
Ogni volta che leggete queste cifre, o vi vengono declamate, sappiate che si riferiscono alla tabella N. 4 dello studio Shimabukuro, ad oggi l’UNICO studio sulla sicurezza del siero in gravidanza.
Spero che qualcuno possa indicarmi altri studi attendibili a riguardo, tuttavia al momento non posso che constatare come a livello internazionale la sicurezza del siero in gravidanza si basi sui dati raccolti di 827 persone.
L’osservazione di 827 persone ha decretato la sicurezza universale.
E che osservazione… Partiamo dall’inizio.
Lo studio Shimabukuro è stato pubblicato la prima volta in giugno.
Si tratta di uno studio preliminare sull’impatto del siero in gravidanza: ha al suo interno una tabella, la famigerata Tabella n. 4, che raggruppa i dati mettendo in luce un aumento terrificante di aborti entro le 20 settimane di gravidanza.
Nel dettaglio: sono oggetto di studio 827 donne, di cui 700 hanno ricevuto il siero nel terzo trimestre, quindi 127 prima e 104 hanno abortito entro le 20 settimane di gestazione. Ecco l’incidenza di più dell’81% di aborto entro le 20 settimane.
Nelle conclusioni lo studio accorpa i dati e stabilisce che sia tutto a posto, nessun aborto o morte in più del solito.
Il lavoro è citato in sostegno dell’innocuità del siero in gravidanza anche dal nostro ISS, che a settembre pubblica l’aggiornamento delle Indicazioni ad interim su “Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento” , in cui scrive: «…lo studio, tuttavia, ha potuto valutare solo 827 donne con gravidanza conclusa, per le quali ha confermato l’assenza di rischi sia per le madri che per i loro neonati. Altri studi osservazionali, con casistiche numericamente più contenute, non hanno rilevato differenze nei sintomi post vaccinazione riferiti dalle donne in gravidanza rispetto a quelle non gravide.»
Cioè: lo Shimabukuro ha valutato grandi numeri, rispetto ad altri studi
Torniamo a noi: la tabella è stata notata da chi ha analizzato veramente lo studio.
In luglio il Prof. Frajese ne dà conto da Byoblu.
In settembre è Sung a rendere noto l’errore della tabella.
Curiosamente lo stesso giorno esce l’aggiornamento dei dati dello Shimabukuro.
Il gruppo di Shimabukuro risponde a Sung in ottobre, dicendo che effettivamente si sarebbe dovuto considerare il solo numero di donne vaccinate prima del III trimestre, tuttavia il ricalcolo su quei numeri non viene rifatto e si dice che ai dati di allora ne sono stati sommati degli altri e che su quelli l’incidenza di aborti e altri eventi è in linea con quella di altri studi.
Shimabukuro non firma l’articolo.
Nel frattempo esce uno studio di revisione neozelandese che fa grande clamore: chiede il ritiro del siero per tutti.
Lo studio è stato ritirato senza spiegazione: qui l’opinione di chi sostiene lo Shimabukuro, qui invece chi cerca di spiegare il motivo del ritiro.
Altri due elementi giocano a sfavore della revisione: il pregiudizio su Thornley (una dei due revisori) che sia antivaccinista, per i lavori svolti in precedenza; il fatto che la revisione sia stata pubblicata su una rivista non peer reviewed.
Cosa accade oggi?
Accade che almeno una volta la settimana qualche blog o sito web, si accorga della Tabella n. 4, ripeschi notizie e ricondivida l’incidenza di aborto all’81% entro le 20 settimane di gravidanza, facendola passare per una novità.
Non è una novità: ci siamo da giugno su ‘sto studio, è sempre lo stesso, porta al suo interno una Tabella che non si capisce se sia sbagliata (se lo fosse, avrebbero spiegato la natura dell’errore, invece che aggiungere dati e tergiversare, ndr), e nessuno ha il coraggio di sostenere fino in fondo la sua posizione (com’è possibile che solo due ricercatrici neozelandesi si siano esposte tanto, per poi ritirare lo studio? Possibile che non abbiano trovato una rivista indicizzata disposta a pubblicare la revisione? Possibile che non esistano altri revisori capaci di leggere tabelle, senza avere nomea di antivaccinisti? ndr).
In conclusione: 827 – 700 – 127 – 104 – 81%, quando trovate queste cifre in un articolo che sembra dover vincere il premio Pulitzer, sappiate che è ‘sta roba qui. Nulla di nuovo sotto il sole.
Attendo con ansia qualcosa di originale, magari migliore degli unici dati che continuiamo a collezionare sul siero in gravidanza e allattamento: un accumulo di aborti, segnalati agli organi di farmacovigilanza esteri, in Italia invece poter segnalare è un lusso che veramente pochi riescono a conquistarsi e i dati si perdono nell’oblio.
Ringrazio Eleonora per la preziosa ricostruzione della vicenda legata alla Tabella N. 4