accompagno le persone attraverso il lutto perinatale e il lutto

Intorno al morire

Intorno al morire

Cosa significa accettare la morte?

Cos’è la morte?

C’è chi pensa che la morte sia fine e stop.

C’è chi ritiene che la morte sia un passaggio di stato.

C’è chi sa (perché lo ha sperimentato) che la morte conduce in un aldilà.

Non fa paura morire, fa paura pensare alla morte.

Fa paura non sapere.

Provoca dolore la mancanza di chi muore.

E chi muore manca: sia in caso di fine e stop, sia in caso di passaggio di stato, sia se è approdato nell’aldilà.

Qui non c’è più.

C’è chi sostiene che diffondere le esperienze di ‘vita’ oltre la morte, possa rassicurare e rendere più accettabile il pensiero del nostro e dell’altrui trapasso.

‘Credere’ che ci si possa incontrare nuovamente, ad un certo punto, può rassicurare tanto da rendere accettabile quella mancanza che non è un addio, ma solo un arrivederci.

Mi interrogo sul senso e il significato di questi pensieri, domandandomi perché sia così difficile accettare la fine.Fine.

Non c’è altro che quanto è stato.

Vero o falso che sia, non può bastare?

Non è prezioso proprio perché finito?

Sperimentare l’assenza, il vuoto, la fine di una relazione, un amore, un tempo e uno spazio condivisi, genera un senso di vertigine talvolta insostenibile. Come se la nostra vita dipendesse dall’altro e non da noi.

Ecco, mi chiedo se più della morte, non faccia paura la vertigine, cioè l’incontro puro con noi stessi, aldilà di chiunque e qualunque altra cosa.

Intorno al morire

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