Accadono cose che ci mettono in crisi
Può succedere che la vita ci presenti un evento al quale non siamo preparati e che – inaspettatamente – ci metta in crisi.
Siamo talmente abituati a programmare ogni cosa, certi che se ci impegneremo (volere è potere!) allora tutto andrà secondo i piani, che l’imprevisto non è contemplato.
Se accade significa che abbiamo ‘voluto’ poco o male. Se accade senza averlo messo in conto, siamo stati ingenui. Se accade e ci sentiamo persi, allora dimostriamo d’essere colpevoli senza ombra di dubbio. Colpevoli e deboli: come ci permettiamo di vacillare in questa vita preordinata?
Colpa, paura e solitudine si insinuano strisciando (nemmeno tanto).
Non possiamo essere pronti a tutto: il tutto è davvero molto vasto!
A volte capita di non trovare riferimenti e sentirsi persi.
Perdersi nella vastità del tutto può davvero incutere molta paura, poiché non siamo abituati all’assenza di controllo.
È più facile pensare che quel po’ di certezze che abbiamo siano frutto del nostro modo oculato di incedere nella vita, anziché chiederci se non ci raccontino l’illusione di conservare un potere che chissà se esiste davvero e se è nostro tutto intero.
Insomma, a volte accadono cose che ci mettono in crisi.
A questo punto possiamo fare in due modi: come ci è stato insegnato, cioè sfidando la vita, mettendo tutto sul piano della guerra, la lotta, la resistenza e vediamo chi vincerà!
Oppure possiamo fermarci un attimo e stare in mezzo alla vastità del tutto. Caspita com’è grande! Caspita quante cose nuove, diverse, insolite possiamo trovare. Caspita… quanta fiducia serve per starci dentro e cercarsi con l’intenzione di trovarsi, al di là delle maschere che ci siamo messi e che ci hanno affibbiato.
Perdersi non è un male di per sé. Non è un fallimento. Non è una dannazione.
Perdersi è una fra le opzioni possibili.
Sta a noi farne qualcosa di utile, di buono, persino necessario.
Ciò che davvero conta non è quel che ci accade nella vita, ma ciò che facciamo con quel che ci accade.
Perdersi è l’occasione di divenire… senza paura.
Siamo già tutto ciò che saremo. Anche in questo momento di apparente fragilità conserviamo in noi il seme di ciò che sarà.
Sta a noi scegliere se nutrirlo affinché possa germogliare e crescere, oppure soffocarlo credendo d’aver vinto chissà quale battaglia, chissà contro chi.